XX Legislatura – Tornata del 9 aprile 1897
confini del piccolo regno, in tutto il bacino orientale del Mediterraneo, può creare aiuti ed ostacoli alla nostra influenza politica ed alla nostra
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Bastava tenere la nostra flotta, armata, numerosa, in qualcheduno dei porti più vicini d'Italia, e lo scopo puramente tecnico si sarebbe raggiunto
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Fin qui, o signori, la nostra politica era chiaramente indicata dalle circostanze. Essa consisteva nel procedere di consenso cogli altri Governi, e
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Io devo rendere on aggio alla condotta della nostra marina, che protesse, che raccolse, non a centinaia, ma a migliaia, i profughi, le donne, i
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influenza sulla libertà e sulla sicurezza della nostra politica, sullo sviluppo della nostra navigazione e del nostro commercio.
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, emancipando alcune autonomie nazionali dipendenti dall'impero ottomano. Ma questo principio che è stato e che rimane uno dei principii generali della nostra
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d'Oriente, mantenere il concerto europeo, questi erano, nella nostra convinzione, gli scopi a cui il nostro paese doveva concorrere. L'Italia aveva troppe e
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ore, l'attacco sarebbe incominciato. I musulmani domandarono allora al comandante della nostra nave di raccoglierli, di trasportarli altrove. Ma erano
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nostra civiltà, alle lotte della sua redenzione si associano i ricordi dei nostri esuli, dei primi tentativi per la nostra libertà.
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La nostra condotta era dunque tracciata. Siamo rimasti fedeli al concerto europeo, ne abbiamo adempiuto lealmente i doveri, quando vi fosse il
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compatibili cogli interessi generali. Questa, e non altra, può essere la nostra politica, la politica del progresso in Oriente, ma della pace in Europa.
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la nostra causa nazionale ha
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Ho esposto, o signori, le ragioni che hanno diretto e che dirigeranno la nostra condotta.
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La nostra condotta ha avuto una regola costante. Abbiamo dato il nostro concorso a quanto da tutte le potenze era stato deciso, abbiamo posto per
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La nostra politica non ha nulla di occulto. Se questa crisi sarà superata, non senza che un progresso si sia ottenuto a beneficio delle popolazioni
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Giuliano quando, facendo testè il suo bellissimo discorso, ha domandato al Governo il perchè dell'ultimo notevole atteggiamento della nostra flotta in
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principii, in nome dei quali la patria nostra risorse a libertà; e perchè infine disconosce anche quella corrente di sentimento popolare, alla quale accennava
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La spiegazione l'ho trovata nelle parole, le quali, se mi confermano l'opinione che avevo attinta dallo studio della nostra storia parlamentare
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E non è la prima volta che la storia nostra registra di questi insuccessi. Altra volta gl'insuccessi si attribuirono al desiderio di rimanere con le
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Posteriormente abbiamo veduto che la nostra flotta ha sentito il bisogno di dimostrare che non era più tepida delle altre Potenze, e che per ciò
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nostra ragione d'essere? Badate a voi!
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questa questione nella quale per le nostre tradizioni noi non potevamo entrare senza abbassare la nostra bandiera, senza ferire i nostri principi, noi non
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la pace. Se la guerra fosse scoppiata dopo la nostra astensione, non avremmo acquistato nessun diritto alla ripartizione delle spoglie.
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Visconti-Venosta, si offende la nostra ragione di esistenza.
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contraddizioni, affinchè quelle frasi non restino come antecedenti parlamentari e documenti della nostra sapienza politica.
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assicura l'integrità, così noi acquisteremo a tempo opportuno diritto alla parte nostra al banchetto, a cui alludeva con parole metaforiche ma abbastanza
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equilibrio europeo che a tempo e luogo si impongono; perchè, se ci sono patti, se vi sono alleanze, che abbiamo strette, all'infuori della nostra
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Accademia della crusca
